Giovedì 15 dicembre, ore 12
Venezia, Palazzo Ducale, Chiesetta del Doge
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Nella Chiesetta del Doge a Palazzo Ducale, recentemente restaurata dalla Fondazione Musei Civici e aperta ai visitatori del nuovo itinerario segreto denominato “I tesori del Doge”, viene presentata il giorno 15 dicembre alle ore 12, l’opera di Guido Peruz Qoèlet, che l’artista ha voluto donare al più famoso e visitato dei monumenti veneziani.
Si tratta di settantadue tavole ricoperte da foglia d’oro, divise in due pannelli, dove, con una grafia puntigliosamente uniforme, è riportato il testo biblico scritto da Qoèlet, figlio di Davide, re di Gerusalemme, che inizia con le parole: “Vanità delle vanità, tutto è vanità”.
Un vero e proprio inno alla inconsistenza della natura umana di fronte al Divino, una mistica preghiera che si esprime nella scrittura quasi ossessiva delle lettere che scandiscono il testo biblico, un lavoro artistico di intensa ispirazione e di alto impegno artigianale che si esalta ma al tempo stesso anche si annulla nel cangiante splendore dell’oro.
Il dono di Guido Peruz, artista che da tempo percorre questo particolare itinerario espressivo sempre incontrando il favore della critica, viene ora collocato alle pareti dell’Anti-Chiesetta del Doge a Palazzo Ducale, entro due cornici in stucco dorato realizzate di Francesco Re e predisposte nel 1774 dall’architetto Bernardino Maccaruzzi per il rinnovato ambiente dedicato al culto privato dei dogi, affrescato da Jacopo Guarana
Le due cornici rimaste vuote fin dall’inizio dell’Ottocento, avevano ospitato due tele di Jacopo Tintoretto, con S. Luigi, S. Giorgio e la Principessa e con S. Andrea e S. Girolamo, ora alle Gallerie dell’Accademia.
A presentare il nuovo dono di bellezza per Palazzo Ducale, saranno Gabriella Belli, Direttore della Fondazione dei Musei Civici Veneziani, Camillo Tonini, che ha seguito i recenti restauri della Chiesetta del Doge, e don Gianmatteo Caputo, Delegato Patriarcale per i beni Culturali del Patriarcato di Venezia e direttore del Museo Diocesano, che illustrerà il testo biblico del Qoélet e parlerà della profonda tensione religiosa che ispira l’opera di Guido Peruz.
Le opere saranno inoltre visibili all’interno dell’itinerario “I tesori nascosti del Doge”.