L’iniziativa Restauri Recenti – parte del più vasto programma Insula per l’Arte – prevede l’esposizione a rotazione di importanti opere appartenenti alle collezioni dei Musei Civici di Venezia, oggetto di restauri e/o di studi recenti. Scopo del progetto è focalizzare l’attenzione su singoli dipinti di particolare valore e presentare di volta in volta gli esiti delle attività di conservazione e /o di ricerca che li riguardano. Accanto al dipinto, verranno installati pannelli esplicativi in più lingue, capaci da un lato di documentare l’intenso lavoro legato alla tutela, dall’altro di offrire un approccio amichevole all’opera, utile anche a “imparare a guardare”. I dipinti sono proposti nello straordinario contesto dell’Appartamento del Doge in Palazzo Ducale, utilizzando le strutture allestitive approntate in occasione della mostra sulla Madonna Litta di Leonardo.
Le due opere previste per la mostre del 2004 sono state restaurate grazie al comitato americano Save Venice Inc. nel quadro del programma UNESCO – Comitati Privati per la Salvaguardia di Venezia. Il primo appuntamento – apertura al pubblcio dal 3 luglio al 7 novembre 2004 – è con Vittore Carpaccio.
Dell’artista, uno dei più colti e raffinati interpreti della cultura umanistica veneziana, è presentata una tempera su tavola di pioppo, databile tra il 1489 e il 1490, raffigurante la Madonna in adorazione del Bambino con San Giovannino. Per molto tempo sottovalutata a causa delle precarie condizioni in cui era giunta, nel 1840, alle collezioni del Correr, va ora identificata con l’opera certamente carpaccesca proveniente dal Monastero di San Giacomo alla Giudecca, soppresso da Napoleone. Lungamente studiata dallo storico dell’arte e grande amico dei Musei Civici di Venezia W.R. Rearick, è stata restaurata nel 2001 proprio su sua indicazione. Del dipinto – ancora vicino ai modi belliniani – esiste una successiva versione (databile tra il 1493 e il 1495) allo Städelsches Kunstinstitut di Francoforte. Le indagini riflettografiche – eseguite grazie alla disponibilità della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Venezia – hanno messo in luce le differenze tra il disegno preparatorio e il dipinto finito. Anche di questo sarà dato conto nei pannelli illustrativi della mostra.
Dal 12 novembre sarà il turno di un’opera d’inizio ‘500: un Ritratto del doge Leonardo Loredan. Il restauro, appena concluso, consentirà nuove indagini e interpretazioni, mentre particolare significato assume la presenza del dipinto in Sala degli Scarlatti, il cui splendido camino, opera di Antonio e Tullio Lombardo, è stato eseguito proprio durante il dogato di Leonardo Loredan, nel 1507 , così come i due rilievi marmorei sopra le porte – anch’essi di ambito lombardesco – uno dei quali raffigura lo stesso doge, in atto di adorazione della Madonna con Bambino e Santi.