Nasce a Venezia tra il 1465 e il 1468 e scompare nel 1526. Si forma nell’ambiente umanistico della Venezia della seconda metà del Quattrocento (Gentile e Giovanni Bellini, Lazzaro Bastiani) conoscendo, secondo alcuni studiosi, anche le opere di Antonello da Messina, Andrea Mantegna e il ciclo ferrarese di Piero della Francesca.
La prima commissione documentata sono i teleri per la scuola di Sant’Orsola iniziati nel 1490, in cui rivela un linguaggio pittorico già maturo; seguono, fino al 1511, numerosi incarichi da parte di altre istituzioni veneziane tra cui la scuola di San Giovanni Evangelista, la scuola di San Giorgio degli Schiavoni, la scuola degli Albanesi, la scuola di Santo Stefano. Dal 1501 al 1507 è documentata la sua attività a Palazzo Ducale, dove esegue alcuni teleri per la sala dei Pregadi e la sala del Maggior Consiglio, purtroppo perduti nell’incendio del 1577.
Tra il 1502 al 1507 si collocano le opere per la Confraternita dalmata della Scuola di S. Giorgio degli Schiavoni: il ciclo di San Giorgio; il ciclo di S. Gerolamo; San Trifone che esorcizza la figlia dell’Imperatore Gordiano; la Vocazione di San Matteo; La Preghiera nell’Orto. Nel 1510 firma e data la Presentazione di Cristo al Tempio per la chiesa di San Giobbe a Venezia, ora alle Gallerie dell’Accademia; nel 1514 firma e data la Disputa di Santo Stefano con i Savi ebrei, ora a Brera e la Pala per la chiesa veneziana di San Vidal, ancor oggi in loco; del 1516 è, tra gli altri, il dipinto con il Leone andante realizzato per Palazzo Ducale e ancora oggi esposto in Sala Grimani, nell’appartamento del Doge; da questo periodo lavora anche in Istria mentre, tra il 1522 e il 1523 è alle dipendenze del Patriarca di Venezia per la Chiesa di San Pietro di Castello.
Al catalogo delle sue opere sicure ma non datate appartengono capolavori quali le Due dame veneziane(1490-95) ora al Museo Correr di Venezia (parte di una più vasta composizione che comprendeva anche la Caccia in Valle ora al Paul Getty Museum di Malibu), alcuni ritratti, la Madonna leggente della National Gallery di Washington, la Meditazione sul Cristo morto ora a New York.
Vittore Carpaccio è stato uno degli artisti più colti e raffinati del suo tempo: nelle opere rivela la conoscenza delle illustrazioni dei primi libri a stampa, una cultura archeologica dettagliata, una frequentazione dei testi classici e dei romanzi cortesi, riproduce iscrizioni ebraiche e greche, spartiti di musica.