Venezia, Palazzo Ducale
Da sabato 25 marzo 2023
In collaborazione con la Venice International Foundation
Le antiche sale della Quadreria di Palazzo Ducale sono oggetto di un importante restyling per accogliere, oltre ai capolavori del Palazzo stesso, un nucleo di pregevoli tele e tavole concesse in deposito a lungo termine da una collezione privata.
Il riallestimento delle sale, il cui attuale assetto risale agli anni Settanta, arricchisce il percorso di visita mostrando parte della storia del collezionismo della Serenissima in una delle più suggestive enfilade di sale del Palazzo.
Prima della caduta della Repubblica (1797) Palazzo Ducale ospitava un importante patrimonio di dipinti su tela o tavola raccolto dai dogi, realizzati su commissione o pervenuti grazie ad acquisti e donazioni. Le fonti riferiscono di opere di Giovanni Bellini, Tiziano Vecellio, Jacopo Tintoretto, Hieronymus Bosch, molte delle quali purtroppo oggi disperse o passate a istituzioni statali.
Rimangono però alcuni dipinti fondamentali, testimonianza della vita della Repubblica Serenissima, dei suoi simboli e della sua grande tradizione artistica che fu di ispirazione alle arti nel corso della sua millenaria storia, anche al di fuori dei propri confini. Dipinti come il Leone marciano andante di Carpaccio, Venezia riceve da Nettuno i doni del mare di Giambattista Tiepolo, la Pietà di Giovanni Bellini sono capolavori assoluti dei più grandi pittori veneziani, e le opere di autori fiamminghi come il magnifico Cristo deriso di Quentin Metsys o l’Inferno di Herri met de Bles, detto il Civetta, sono rari esempi delle relazioni culturali della Serenissima con il resto d’Europa.
Questi capolavori acquistano nuova vita grazie all’allestimento firmato dal maestro architetto e scenografo di fama mondiale Pier Luigi Pizzi.
Il progetto è occasione per un’approfondita ricerca scientifica, per tracciare la storia delle collezioni dei dogi, ricostruendone le circostanze delle varie commissioni o degli acquisti con l’obiettivo di creare un archivio per gli studiosi e per il pubblico.