Palazzo Ducale

Palazzo Ducale

HENRI ROUSSEAU. Il Candore Arcaico

Sezione 10

HENRI ROUSSEAU
Il candore arcaico

6 marzo – 6 settembre 2015
Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge

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Prorogata fino al 6 settembre 2015

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IL CANDORE ARCAICO

La sala, dedicata ai ritratti femminili, accosta opere di Rousseau a produzioni diverse.

Del Doganiere troviamo innanzitutto un grande dipinto muliebre, molto simile a quello acquistato da Picasso, celebrato nel banchetto del 1908. Entrambe le opere sembrano desunte da fotografie e costituiscono rari esempi, nella sua produzione, di ritratti in piedi, a figura intera, con i quali l’artista sembra volersi misurare con la tradizione.

L’altra opera di Rousseau è La Ragazza in rosa che si staglia frontale su uno sfondo bidimensionale, affiancata da due caprette, una bianca e una nera, a ricomporre l’equilibrio cromatico dell’insieme. Intorno all’opera di Rousseau si creano presto una serie di leggende, alimentate dalla peculiarità della sua pittura, estranea ad ogni forma convenzionale o d’avanguardia, opere, che, si imprimono nella memoria per non uscirne più.

Allo stesso modo riecheggia nei lavori di Rousseau un patrimonio di immagini, antiche e contemporanee, classiche e popolari, che sono gli archetipi visivi della nostra civiltà figurativa. Così è possibile ipotizzare che certe fisionomie dei suoi personaggi maschili e femminili così fortemente caratterizzate, fossero una inconsapevole reminiscenza della curiosa testa lignea cinquecentesca, che il Doganiere aveva sicuramente visto nella cattedrale di Laval, sua città natale, il Papotier d’Avesnières, datato al 1590.

Si tratta di una scultura lignea colorata, realizzata dallo scultore Jean Dubois e raffigurante una testa grottesca con gli occhi e le mascelle mobili. Era collocata nella parte bassa della cassa dell’organo, nella chiesa di Avesnières, e veniva azionata dall’organista con un pedale. Suggestioni di un arcaismo un po’ grottesco, popolare, il Doganiere le ritrovò anche nel ritratto della vecchia, centenaria, signora Lecourt, proveniente dalla cittadina di La Ferté-sous-Jouarre nell’Ile de France, opera di Albert-Louis Cordier presentata al Salon des Indépendants nel 1897, esposta nella stessa sala con la sua famosa Zingara addormentata.

Di particolare interesse, infine, l’accostamento con le opere di due pittrici: quello di Paula Modersohn-Becker ispirato a un arcaismo caro alle avanguardie tedesche del primissimo ‘900, e quello di Frida Kahlo dallo scarno realismo, molto contaminato dalla tradizione pittorica popolare, fonte primaria di quella sua particolare ricerca di un valore identitario fortemente legato alla sua terra d’origine, il Messico.