Palazzo Ducale

Palazzo Ducale

HENRI ROUSSEAU. Il Candore Arcaico

Sezione 12

HENRI ROUSSEAU
Il candore arcaico

6 marzo – 6 settembre 2015
Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge

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Prorogata fino al 6 settembre 2015

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IL CANDORE ARCAICO

Nozze in campagna è tra i capolavori di Rousseau, con le sue figure solennemente frontali e fluttuanti sul terreno erboso, e il cane, sproporzionati rispetto alle altre figure, simbolo classico di fedeltà.

Come in altre opere del Doganiere, anche qui i bianchi hanno svolgimento verticale, nell’abbigliamento della sposa, nei tronchi degli alberi e nei volti, mentre i neri seguono piuttosto un andamento orizzontale, nel cane, nelle giacche in secondo piano, nei baffi virili. Anche ne La famiglia Mellerio di Maurice Denis del 1897 abbiamo un approccio frontale e un carattere bidimensionale ma, diversamente che nelle Nozze, qui i personaggi interagiscono in un dialogo intimo e in un’atmosfera evocativa.

Dimessa ma quasi minacciosa è invece la Piccola bretone seduta di Sérusier, esposta nel 1895 al Salon des Indépendants. Frontale anche la rappresentazione dei Romantici di Carrà del 1916, che ancora una volta pare qui debitore del Doganiere. Del resto, come esemplificato dai documenti in vetrina, già nel 1914 è uscito, per le edizioni della rivista fiorentina “La Voce”, un numero monografico dedicato a Rousseau, al quale si interessano anche i promotori delle nuove tendenze del Realismo Magico, mentre nel 1922 esce una monografia a lui dedicata a cura di Roch Grey, pseudonimo di Hélène Jastrebzoff (o d’Oettingen) sua amica e collezionista, oltre che tramite con gli italiani Ardengo Soffici e Carlo Carrà.

Proprio l’emblematica opera di Carrà, assieme ai documenti in vetrina, vogliono fungere, in chiusura della mostra, da testimonianza della sua perdurante eredità, il cui peso viene in qualche modo affettuosamente compreso già dal gruppo di artisti – da Renoir a Picasso, da Delaunay a Brancusi a molti altri – costituitisi in comitato per realizzare un epitaffio celebrativo nel cimitero di Bagneux con testo di Apollinaire.