La prima sezione, La laguna si trasforma, illustra attraverso plastici tridimensionali il processo di trasformazione morfologica e idraulica del territorio che ha endemicamente condizionato la produzione alimentare, l’approvvigionamento idrico e le vie di comunicazione da e per la terraferma.
Le grandi cartografie storiche presenti in questa sezione (Anzolo Emo, Disegno della laguna di Venezia, 1763) accompagnano la narrazione delle complesse modificazioni territoriali.
Nella seconda, Acqua e cibo in laguna e in terraferma, si vuole da un lato proporre una panoramica sulla non facile produzione alimentare in territori lambiti dalle acque salse e dall’altro raccontare la vendita al minuto e i suoi protagonisti frutaroli, pistori e pescatori.
Il monumentale dipinto del Tintoretto in prestito dalle Gallerie dell’Accademia (Jacopo Tintoretto, La Creazione degli animali, 1550-1553) offre inoltre un campionario delle specie presenti nell’ambiente anfibio veneziano caratterizzato da una incredibile varietà di pesci e uccelli.
La terza sezione Banchetti, parate, giochi e feste utilizza molteplici fonti d’archivio per inquadrare il tema dell’alimentazione dal punto di vista sociale, tema come mai attuale nell’anno dell’Expo milanese.
Le sagre, gli eventi mondani e le occasioni nelle quali il cibo diviene pretesto di aggregazione e di confronto sono illustrate da una serie di dipinti rappresentativi, come il Convito in Casa Nani alla Giudecca (Pietro Longhi, attr., 1775).
Architettura e alimentazione pone quindi l’accento sui manufatti edilizi che fungevano da luoghi di raccolta e distribuzione delle risorse alimentari: monasteri, presidi militari, ospedali e osterie.
I numerosi documenti proposti raccontano un articolato sistema di scambi e di regole che scandivano la vita dei veneziani e ne garantivano la prosperità (Insegna dell’arte dei Pestrineri, XVI sec).
La ricostruzione virtuale della Cantina Do Spade, ancor oggi esistente nel sestiere di San Polo a Venezia, offre poi al visitatore la possibilità di vivere in soggettiva l’esperienza fedele dell’accoglienza di un cliente che avesse domandato vitto e alloggio alla storica osteria nel 1754.
La quinta e ultima sezione, In mezzo all’acqua/senz’acqua, racconta del paradosso di una città che, per citare Marin Sanudo, “è in aqua e non ha aqua”. Il sistema dell’approvvigionamento idrico è raccontato attraverso una serie di immagini cartografiche e iconografiche che illustrano il trasporto dell’acqua dalla terraferma alla laguna (Giovanni Grevembroch, Deficienza provveduta, seconda metà del XVIII sec.).
A corredo della mostra il catalogo – edito da Marsilio – vanta l’importante prefazione di Salvatore Settis, che ricorda l’intimo legame tra la città e la sua laguna “intesa come una viva cintura di mura d’acqua la cui sacralità è esplicitamente paragonata e assimilata a quella delle sacre mura della patria di una città di terra”.
Nell’ambito dell’esposizione Iuav con l’Università di Padova ed EPFL di Losanna organizzano un seminario di studi in programma venerdì 16 ottobre a Palazzo Ducale (Sala del Piovego, dalle 9.00 alle 13), dove saranno approfondite alcuni importanti temi legati alla mostra.