HENRI ROUSSEAU
Il candore arcaico
6 marzo – 6 settembre 2015
Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge
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Prorogata fino al 6 settembre 2015
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ESSENZA DELL’ORDINARIO
Rousseau ama la pittura di paesaggio. Lui stesso racconta di lunghe passeggiate nella periferia parigina ad abbozzare scorci di città e di giardini.
Sono vedute di vita quotidiana, che raccontano storie di una normalità piccolo-borghese, pervase da un sentimento quasi arcadico, che le avvicina ai lavori di molti pittori primitivisti americani del XVIII e XIX Secolo, una contiguità curiosa che si basa sull’identica ricerca di un forte valore identitario. Dalle “spedizioni” a contatto con la natura appena fuori città nascono le atmosfere silenziose di Il mulino, di Casa nei dintorni di Parigi e di Parco con passanti.
Diversamente dagli impressionisti, Rousseau presta molta attenzione al disegno: architetture e vegetazione sono tratteggiate con precisione, mentre i personaggi, che popolano paesaggi pressoché immobili, si riducono a figurine anonime, pressoché identiche fra loro. Sono aspetti evidenti anche negli omaggi di Rousseau alle novità della tecnologia, come Paesaggio con gru e il dirigibile “Patrie” o Pescatori con lenza, del 1908-09, in cui in aria si staglia un biplano.
Nella Veduta della passerella di Passy emergono le caratteristiche incongruenze prospettiche di Rousseau, mentre nelle ambientazioni marine la persistenza del disegno e il trattamento del colore, se messe a confronto con la coeva Boa Rossa di Paul Signac, evidenziano le diversissime traiettorie dei due artisti. Cionondimeno Signac, in qualità di presidente della Société des Artistes Indépendants, accoglie il Doganiere fin dai suoi esordi.
Altro fondatore degli Indépendants è Georges Seurat, qui presente con un Paesaggio dell’Ile-de-France, senza presenza umana, dagli insoliti toni bruni e terrosi. Le considerazioni sulla linea rousseauiana, in dialogo con quella impressionista e postimpressionista, sono ancora più evidenti nella rappresentazione delle marine.
Questo emerge anche dal confronto con un’interessante prova del giovane Gauguin, che ritrae un brano della Senna sotto la neve; la tecnica è vicina agli impressionisti, così come il soggetto, tuttavia s’intravede già una marcata attenzione al disegno, aspetto che caratterizzerà il maestro del sintetismo nella sua produzione successiva.
È inoltre esposto in sala uno degli artisti del passato più cari a Rousseau, l’olandese Frans Post che, durante un lungo periodo trascorso in Brasile, tra il 1637 e il 1644, al seguito del principe Johan Maurits di Nassau, governatore generale delle colonie olandesi nella nazione sudamericana, aveva realizzato un gran numero di dipinti di paesaggio, caratterizzati da un tratto preciso e una forte attenzione al dettaglio.
Nel 1678-79 un cospicuo numero di paesaggi brasiliani di Post venne offerto al sovrano francese Luigi XIV dal principe di Nassau e almeno otto di queste opere risultano esposte fin dai primi del ‘900 nelle collezioni del Louvre, luogo frequentato e molto amato da Rousseau.