HENRI ROUSSEAU
Il candore arcaico
6 marzo – 6 settembre 2015
Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge
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Prorogata fino al 6 settembre 2015
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IL CANDORE ARCAICO
“Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano)”, così scriveva Antoine de Saint-Exupéry nella dedica de Il piccolo principe a Léon Werth nel 1943.
Queste parole ben si accompagnano alla sala dov’è rappresentato il candore dell’infanzia, come stato di grazia prodigioso e creativo, come viaggio all’origine delle cose. Questa grande eredità lasciata da Rousseau è ben testimoniata dalle sue due opere qui presenti: Per fare festa al piccolo!, noto anche come Bambino con marionetta, realizzato su commissione ed esposto al Salon des Indépendants nel 1903; Bambina (o Bambino) con bambola, tra i quadri più importanti del Doganiere, anche per l’impatto figurativo che ebbe su Carrà e Picasso.
Caratterizzato da accentuata frontalità e da straordinaria forza espressiva, il bambino/a sembra quasi “compresso” nella sua fisicità e regge goffamente tra le mani un fiore e una bambola. Lo sfondo è scarno, con l’unica nota dell’erba stilizzata che suggerisce, diradandosi, la profondità del prato. Carrà ha sicuramente avuto modo di vedere il quadro durante il suo viaggio a Parigi nel marzo 1914 con Papini e Soffici.
Evidente ne è la rievocazione in Fanciullo prodigio, ma il candore pervade anche, in epoche e luoghi diversi, il singolare dipinto attribuito alla scuola primitivista americana di William Matthew Prior e Sturtevant Hamblin, o il ritratto della piccola Irene Estrella realizzato dal maestro del muralismo messicano, Diego Rivera con accenti realistici ma pervaso da un sentimento di solitudine e isolamento.