Le stanze riservate al Doge furono sempre situate in quest’ala del Palazzo, compresa tra il rio della Canonica (via acquea d’ingresso), l’attuale Scala d’oro e l’abside della Basilica di San Marco, che era la Cappella Ducale.
L’intera area fu distrutta da un incendio nel 1483 e venne poi ricostruita con modi e forme rinascimentali. Risale a questa fase anche la ristrutturazione del cosiddetto appartamento del Doge, con le sale di rappresentanza, oggi incluse nel percorso di visita, in cui spiccano i soffitti in legno intagliato, i monumentali camini in marmo dai ricchi e finissimi decori scolpiti, i fregi pittorici e gli stucchi.
Quelle destinate alla vita privata, una ventina, si sviluppavano, almeno fino al XVII secolo, nei mezzanini sopra e sotto il piano principale. Il nucleo fondamentale dell’appartamento era dunque una dimora certo prestigiosa, ma non troppo estesa. Tutt’altro che raro, allora, era che un doge prima dell’elezione avesse potuto disporre nella sua casa d’origine di agi, ambienti e servizi superiori a quelli che la Repubblica gli riservava, quasi a sottolineare che egli era sì il simbolo dello Stato, ma anche e anzitutto il suo primo servitore. Mobili e oggetti erano portati dalla vecchia casa e gli eredi li avrebbero prontamente tolti alla morte del Doge, per far spazio alle suppellettili del successore.
Le sale di rappresentanza dell’appartamento sono oggi dotate di pannelli e impianti tecnologici che, pur consentendo di apprezzare i ricchi apparati decorativi originali, ne permettono un uso espositivo dinamico. È stato quindi possibile allestire al loro interno un percorso dedicato all’evoluzione storica e iconografica della figura del doge e alle principali rappresentazioni simboliche della città, grazie a una serie di opere provenienti dalle vaste collezioni dei Musei Civici di Venezia: dipinti, sculture, codici miniati, monete, medaglie – alcune restaurate per l’occasione e mai esposte prima d’ora. Un percorso che consente al visitatore di prepararsi a comprendere la vastità e la ricchezza degli apparati iconografici delle grandi sale istituzionali del palazzo, in cui tali simboli ritornano e continuamente.
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Dal 14 luglio 2023 l’Appartamento del Doge torna a far parte del percorso espositivo, aperto a tutti i visitatori di Palazzo Ducale con un nuovo allestimento per raccontare l’ultramillenaria storia del Doge
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