Palazzo Ducale

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Percorsi e collezioni

PERCORSI SPECIALI: I tesori nascosti del Doge

 

I TESORI NASCOSTI DEL DOGE
Nuovo percorso guidato a Palazzo Ducale

Il nuovo allestimento dell’itinerario speciale I tesori nascosti dei Dogi, a
cura di Daniele D’Anza e Luigi Zanini, coordinamento scientifico Chiara
Squarcina, si presenta in una veste più compiuta e stimolante da un punto di vista
visivo e narrativo, incrementando così il fascino e il rispetto che ancora oggi
permeano questi inediti luoghi di rilevante memoria storica. Il percorso, di per sé
affascinante perché inconsueto e a tratti panoramico, è arricchito da manufatti
provenienti dalle ricche miniere dei depositi della Fondazione Musei Civici di
Venezia, esito di una selezione che genera un racconto volto a rendere protagonisti
i luoghi e gli oggetti, restituendoli così alla pubblica fruizione.

È possibile effettuare la visita solo su prenotazione e con accompagnatore qualificato, che ne illustra le caratteristiche (vedi info generali).

 

IL PERCORSO

1. TERRAZZA FOSCARA
In questo primo spazio una marmorea stele funeraria del 1829, opera del
veneziano Francesco Bosa raffigurante un genio funerario e una dolente figura
femminile, invita il visitatore a soffermarsi sul mito di Venezia introducendolo in
una atmosfera nostalgica che ripercorre a ritroso i suoi antichi fasti.
Complementari al racconto e dello stesso autore, una triade di busti
marmorei ottocenteschi ritraggono Giovanni Bellini, Pietro Bembo e Marcantonio
Bragadin, celebri rappresentanti della cultura veneziana e facenti parte di una serie
più ampia concepita in onore dei più insigni nomi veneziani.

2. LOGGIA FOSCARA – ANTICAMERA E ZONA DI GUARDIA
In questa rigorosa anticamera, ingentilita da lignei armadi dai tenui colori
stinti dal tempo, spicca lo sguardo marmoreo di Bartolomeo Gradenigo, eletto
doge nel 1339 ed effigiato con un busto settecentesco del veneziano Antonio Gai, a
riprova della perenne volontà di Venezia di preservare la propria storia.
Suggestiva, una stretta e ripida scaletta nascosta conduce alla successiva
saletta adibita a zona di presidio, dove trovano posto un’armatura rinascimentale
della famiglia Contarini e uno scudo a rotella con la testa di Medusa, intercalato tra
due scudi a targa con l’iconico Leone di San Marco in moleca.

3. LOGGIA FOSCARA – SALA DEI FORZIERI
Punto focale dell’itinerario, questa sala rievoca il suo contenuto anche
architettonicamente, per via della volta a botte e del totale rivestimento ligneo
geometricamente costellato da imponenti borchie metalliche. Al suo interno,
infatti, trovano da secoli alloggio una serie di monumentali e austeri forzieri in
ferro battuto corredati da affascinanti quanto complicati meccanismi di serratura.
L’anta centrale dell’enorme forziere a parete, oggi adibita a vetrina, mostra
una selezione di gemme rinascimentali e affini oggetti preziosi che suggeriscono
temi quali la passione per il collezionismo, il rimando all’età aulica dell’Antica
Roma quale modello di Repubblica e la devozione religiosa, mentre i bicchieri da
parata dei dogi Mocenigo (1767), Renier (1787) e Manin (1789) fanno sorgere
spontaneo il paragone tra la fragilità del vetro e il coevo panorama politico.
Nella porzione sottostante della vetrina vi sono alcuni manufatti legati
all’elezione del doge, che prevedeva intricate e macchinose procedute al fine di
garantire integrità ed evitare eventuali brogli elettorali.

4. CAMMINAMENTO ESTERNO E TERRAZZA DEL DOGE
Questa zone di passaggio, genuino punto di vista panoramico e privilegiato,
consente di ammirare il cortile interno, i diversi stili architettonici e le decorazioni
lapidee che impreziosiscono la fabbrica di Palazzo Ducale: su tutti il coronamento
rinascimentale dell’Arco Foscari, con guglie e statue rappresentanti Musica,
Aritmetica, Pietà e Prudenza, e la Scala dei Giganti, al cui sommo, tra le statue di
Marte e Nettuno, veniva incoronato il doge appena eletto.

5. SAN CRISTOFORO DI TIZIANO
Realizzato nel 1523 su commissione del doge Andrea Gritti e capolavoro di Tiziano superstite agli incendi che devastarono Palazzo Ducale nel 1574 e nel 1577, l’affresco rappresenta San Cristoforo, vigoroso e gigantesco, che traghetta sulle spalle il Gesù Bambino attraverso le acque lagunari dalle quali si scorge, all’orizzonte, il nebuloso profilo di Venezia. Il doge, facendo dipingere il Santo nel passaggio quotidiano tra i suoi appartamenti privati e le sale consiliari, sottolineava la sua funzione di traghettatore della cultura e della civiltà veneziana, di quel peso che il suo ruolo gli imponeva di assumere e gestire senza timore di soccombere.

6. CHIESETTA DEL DOGE
Area di culto riservata al Doge, l’ambiente è frutto di un rinnovamento
voluto dal Senato fra il 1766 e il 1767. L’affresco, realizzato da Jacopo Guarana e
dai quadraturisti Girolamo e Agostino Mengozzi Colonna, prevede al centro del
soffitto Venezia rivolta a San Marco per ottenere la protezione divina su
Navigazione, Agricoltura e Commercio: un’esaltazione programmatica della
Serenissima quale garante della “pubblica felicità”.
Quali splendide vestigia del precedente assetto cinquecentesco, ampliato poi
da luminosissimi effetti di trompe l’œil, rimangono oggi il sontuoso altare
scamozziano ospitante la Madonna con il Bambino e quattro angeli, maestoso
gruppo scultoreo eseguito da Jacopo Sansovino e bottega. 

7. ANTICHIESETTA
La decorazione pittorica del soffitto di questo vestibolo, sempre del Guarana, ospita una Allegoria del Buon governo, mentre diverso è l’intervento alle pareti, caratterizzate da stucchi intercalati con riquadri marmorei che conferiscono una sobria fisionomia già neoclassica, dove trova spazio la Traslazione del corpo di San Marco, tre dipinti del 1728 di Sebastiano Ricci eseguiti come modelli dei mosaici per il secondo portale della Basilica di San Marco. Altri riquadri vuoti accolgono oggi Qoelet, l’opera in due pannelli di Guido Peruz composta da settantadue tavole incise e ricoperte in foglia d’oro, riflessione, attraverso l’antico libro, sul significato della vita nel nostro tempo.

Si conclude così I tesori nascosti dei Dogi, con l’auspicio di aver socchiuso nella mente di ciascuno uno spiraglio propositivo sulla storia di Venezia.


 

Itinerario a partenza fissa e con accompagnatore qualificato.

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