Il cortile e le Logge
Il cortile
Entrando nel cortile dalla Porta del Frumento, posta sul più antico lato a sud del Palazzo si possono scoprire le diverse ali dell’edificio. A sinistra, l’ala verso la Piazzetta, rivolta a ovest, mentre a destra si trova l’ala rinascimentale, a est. Il cortile è chiuso a nord dal lato che confina con la Basilica di San Marco. La piccola facciata marmorea con l’orologio risale a una ristrutturazione del 1615. Al centro, si trovano due vere da pozzo in bronzo del XVI secolo.
Le ali più antiche del palazzo presentano facciate più semplici e severe, mentre l’ala rinascimentale è decorata con maggior ricchezza, culminando con la Scala dei Giganti, l’antico ingresso d’onore, con le due colossali statue di Marte e Nettuno, scolpite da Sansovino nel 1565 e simbolo della potenza di Venezia per terra e per mare. La scala, ideata da Antonio Rizzo, è contigua all’Arco dedicato al Doge Francesco Foscari (1423 – 1457), collegato alla Porta della Carta attraverso l’androne Foscari, da cui oggi, nel percorso di visita, si esce dal palazzo.
Dalla parte opposta rispetto alla Scala dei Giganti, si apre, sotto il porticato, la larga Scala dei Censori costruita nel 1525 forse su progetto dello Scarpagnino. Da qui inizia oggi il percorso di visita ai piani superiori del Palazzo.
Le Logge
Il piano delle logge consente un giro lungo le tre ali est, sud e ovest del palazzo, con suggestivi punti di vista sul cortile e sulla Piazzetta San Marco. Sono le logge a conferire all’architettura del Palazzo quella straordinaria, caratteristica leggerezza.
Il percorso di visita prevede, provenendo dalla Scala dei Censori e dirigendosi verso la Scala d’Oro per salire ai piani superiori, il passaggio lungo l’ala rinascimentale. Qui si trovavano gli uffici di varie magistrature. Sulla parete sono incastonate diverse “bocche di leone” , in cui, a partire dalla fine del XVI secolo, potevano essere introdotte denunce di crimini o malversazioni. Una volta introdotto nella fessura, il biglietto finiva nella cassetta di legno che si apriva dall’altra parte del muro, in corrispondenza dell’ufficio a cui la denuncia era rivolta.
L’accesso alla Scala d’Oro è ornato ai lati da due gruppi marmorei realizzati da Tiziano Aspetti nel XVI secolo: rappresentano Atlante che regge la volta celeste (a destra) ed Ercole che uccide l’Idra (a sinistra).