La visita alle Prigioni comincia con una piccola scala in discesa che dalla Sala del Magistrato alle Leggi conduce in uno stretto corridoio che non è altro che uno dei due attraversamenti del celebre Ponte dei Sospiri.
Ponte dei Sospiri. Il ponte dei Sospiri fu realizzato nel 1614 per unire il Palazzo Ducale all’edificio adiacente destinato alle Prigioni Nuove. Chiuso e coperto, è costituito da due corridoi separati da una parete. Uno collega le Prigioni alle Sale del Magistrato alle Leggi e della Quarantia Criminal al piano nobile del Palazzo Ducale; l’altro mette in comunicazione le Prigioni con le Sale dell’Avogaria e col Parlatorio. Entrambi i corridoi, inoltre, sono collegati alla scala di servizio che dai Pozzi sale fino ai Piombi. Il celebre soprannome di “ponte dei sospiri” risale all’epoca romantica, e si riferisce al sospiro del prigioniero che, uscendo dal tribunale di Palazzo, oltrepassa il canale attraversando il ponte per raggiungere la cella nella quale sconterà la pena e può appena intravvedere, attraverso le piccole finestre, la laguna, San Giorgio, la libertà. Dal ponte si accede alle Prigioni Nuove.
Le Prigioni Nuove. Il Palazzo Ducale, sede di tutti gli istituti governativi della Repubblica, compresi quelli della Giustizia, ospitava anche i luoghi di pena e detenzione. A partire dalla seconda metà del Cinquecento, si decise di costruire un nuovo edificio al di là del rio di Palazzo, completamente destinato a funzioni carcerarie, con sale ad uso dei magistrati di Notte al Criminal. La costruzione di queste Prigioni Nuove, collegate al Palazzo con la successiva realizzazione del Ponte dei Sospiri, aveva il proposito di migliorare le condizioni di vita dei prigionieri con celle più grandi, illuminate e areate. Malgrado ciò, alcune sezioni delle nuove prigioni non parvero rispondere a questo intento, e particolarmente critica appare la vivibilità dei settori strutturati con un corridoio di ronda lungo i quattro lati e i gruppi di celle disposti verso l’interno dell’edificio. Ogni cella era rivestita, secondo la tradizione, con tavole di legno di larice incrociate e inchiodate fittamente lungo le pareti, sul pavimento e sulla volta. Le Prigioni Nuove rappresentano per l’epoca in cui sono state erette uno dei primi esempi, se non il primo in Europa, di costruzione isolata a blocco, unifunzionale, destinata a prigione di Stato. Dopo aver effettuato la visita del primo piano delle prigioni è possibile tornare subito al Ponte dei Sospiri, oppure visitare anche i due piani sottostanti e il cortile delle prigioni; seguono poi alcune celle in cui è stata collocata una raccolta di ceramiche provenienti da diversi scavi archeologici in zona , disposte lungo il percorso che ricollega di nuovo al ponte dei Sospiri e, di là, alla Sala dei Censori.