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Veduta Mostra Anselm Kiefer

Anselm Kiefer. Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce (Andrea Emo)

A cura di: Gabriella Belli e Janne Sirén

Con Anselm Kiefer l’arte contemporanea entra a Palazzo Ducale, per l’esposizione che sarà fulcro della quinta edizione di MUVE Contemporaneo, rassegna biennale della Fondazione Musei Civici di Venezia che ha come cifra la riflessione sulla relazione dell’arte dell’oggi con i musei.

Legata alle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia, l’attesa installazione di Kiefer, fra i massimi artisti viventi, sarà allestita con il sigillo di un titolo ripreso dagli scritti del filosofo veneziano Andrea Emo: Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce.

Il ciclo di dipinti creati appositamente per Palazzo Ducale nel corso del 2020 e 2021, si dispiega nello spazio e nella magnificenza della Sala dello Scrutinio, in serrato confronto con le trentatré tele monumentali del soffitto e con la valenza eroica dell’intero ciclo decorativo del Palazzo, a sottolineare il ruolo dell’arte contemporanea nella riflessione su temi universali, che trascende Venezia per aprirsi a visioni filosofiche attuali.

Dal 26 Marzo 2022
al 6 Gennaio 2023

Palazzo Ducale
Sala dello Scrutinio
logo venezia 1600

L’invito a Kiefer da parte della Fondazione Musei Civici risale ancora al 2019.
La scelta di ospitare il suo lavoro all’interno di Palazzo Ducale aveva come scopo quello di misurare la capacità di questo luogo-simbolo della Repubblica Serenissima d’essere ancora un centro di cultura viva e non solo memoria.

La sfida era grande perché significava riportare, seppur temporaneamente, dopo quasi trecento anni la pittura dentro le sue sale, aggiungere, come succedeva quando cambiavano i gusti o le necessità dello Stato, uno nuovo ciclo di dipinti “corpo a corpo” sopra quelli più antichi.
Ancora più grande la sfida per Kiefer che ha lavorato a fianco dei grandi pittori del passato, Tintoretto, Palma il Giovane, Andrea Vicentino, chiamati dal Senato della Repubblica a ridipingere sulle pareti della Sala dello Scrutinio, dopo il devastante incendio del 1577, la gloria di Venezia, per mare e per terra.

Veduta Mostra Anselm Kiefer

Il risultato di questo imponente lavoro è sotto i nostri occhi, fin dal titolo ripreso dal filosofo Andrea Emo: questi dipinti – ci ricordano il filosofo e l’artista – come nel disegno ineluttabile della vita, nascono dalla negazione, dalla cancellazione di altri cui si sovrappongono, in un certo senso sono l’esito del fuoco che ha bruciato l’intera decorazione della sala nel 1577, ma anch’essi sono destinati a morire quando si allontaneranno da Palazzo Ducale. L’unità tragica e irrisolvibile degli opposti.

Venezia è al centro di questo imponente affresco contemporaneo, ma non come oggetto da celebrare, piuttosto come grande metafora di transiti e passaggi di culture tra Oriente e Occidente, come pretesto per una narrazione che riporta in superficie la stratificazione di miti millenari, di solitudini e inquietudini a cui l’artista dà forma attraverso una nuova epica, dagli accenti gravi come è l’oscurità del nostro tempo.

La visita alla mostra è compresa nel biglietto d’ingresso a Palazzo Ducale

#MUVEContemporaneo2022 #AnselmKiefer

Veduta Mostra Anselm Kiefer

Con il supporto di Gagosian

Con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna

Installation view © Anselm Kiefer
Photo: Georges Poncet – Courtesy Gagosian and Fondazione Musei Civici Venezia
Attività MUVE Education per la mostra

In occasione dell’installazione Anselm Kiefer.
Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce (Andrea Emo) l’Ufficio Attività Educative MUVE Education ha progettato una serie di attività rivolte agli adulti e alle scuole.

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Anselm Kiefer
Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce (Andrea Emo)
Con Anselm Kiefer l’arte contemporanea entra a Palazzo Ducale, per l’esposizione che sarà fulcro della quinta edizione di MUVE Contemporaneo, rassegna biennale della Fondazione Musei Civici di Venezia che ha come cifra la riflessione sulla relazione dell’arte dell’oggi con i musei. Legata alle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia, l’attesa installazione di Kiefer, fra i massimi artisti viventi, sarà allestita con il sigillo di un titolo ripreso dagli scritti del filosofo veneziano Andrea Emo: Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce. Il ciclo di dipinti creati appositamente per Palazzo Ducale nel corso del 2020 e 2021, si dispiega nello spazio e nella magnificenza della Sala dello Scrutinio, in serrato confronto con le trentatré tele monumentali del soffitto e con la valenza eroica dell’intero ciclo decorativo del Palazzo, a sottolineare il ruolo dell’arte contemporanea nella riflessione su temi universali, che trascende Venezia per aprirsi a visioni filosofiche attuali.
Durata: 45 minuti

Le stanze del potere
L’itinerario si concentra sulle sale istituzionali di Palazzo Ducale, dove imponenti cicli pittorici e grandiosi apparati scultorei e ornamentali decorano le stanze che furono le prestigiose sedi delle magistrature della Serenissima. Attraverso un percorso interattivo saranno evidenziati il funzionamento della complessa macchina statale della Repubblica di Venezia e il maestoso programma iconografico promosso dalla classe dirigente veneziana per fondare e celebrare il mito di Venezia.
Dal 26 marzo 2022 il percorso include anche la visita all’imponente ciclo di dipinti site-specific realizzati dall’artista tedesco Anselm Kiefer in dialogo con gli importanti spazi della Sala dello Scrutinio e i temi della storia di Venezia: un serrato confronto con le trentatré tele monumentali del soffitto e con la valenza eroica dell’intero ciclo decorativo del Palazzo, a sottolineare il ruolo dell’arte contemporanea nella riflessione su temi universali, che trascende Venezia per aprirsi a visioni filosofiche attuali.
Durata: 1,30 h

Un palazzo da capire, tra architettura e scultura
Un itinerario dinamico e coinvolgente centrato in particolare sull’edificio e la sua storia, sulle vicende costruttive che hanno condotto a questa straordinaria macchina architettonica e al suo splendido apparato scultoreo.
Un “viaggio” imperdibile alla scoperta dell’interpretazione veneziana, davvero unica, del linguaggio gotico e rinascimentale, che si sviluppa nei secoli del massimo splendore della Repubblica.
Una sorpresa finale permetterà ai partecipanti di cimentarsi, a casa, in una divertente attività pratica strettamente connessa all’esperienza vissuta.
Dal 26 marzo 2022 il percorso include anche la visita all’imponente ciclo di dipinti site-specific realizzati dall’artista tedesco Anselm Kiefer in dialogo con gli importanti spazi della Sala dello Scrutinio e i temi della storia di Venezia: un serrato confronto con le trentatré tele monumentali del soffitto e con la valenza eroica dell’intero ciclo decorativo del Palazzo, a sottolineare il ruolo dell’arte contemporanea nella riflessione su temi universali, che trascende Venezia per aprirsi a visioni filosofiche attuali.
Durata: 1,30 h

Anselm Kiefer
Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce (Andrea Emo)
Con Anselm Kiefer l’arte contemporanea entra a Palazzo Ducale, per l’esposizione fulcro della quinta edizione di MUVE Contemporaneo, rassegna biennale della Fondazione Musei Civici di Venezia che ha come cifra la riflessione sulla relazione dell’arte dell’oggi con i musei. Legata alle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia, l’attesa installazione di Kiefer, fra i massimi artisti viventi, è allestita con il sigillo di un titolo ripreso dagli scritti del filosofo veneziano Andrea Emo: Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce. Il ciclo di dipinti creati appositamente per Palazzo Ducale nel corso del 2020 e 2021, si dispiega nello spazio e nella magnificenza della Sala dello Scrutinio, in serrato confronto con le trentatré tele monumentali del soffitto e con la valenza eroica dell’intero ciclo decorativo del Palazzo, a sottolineare il ruolo dell’arte contemporanea nella riflessione su temi universali, che trascende Venezia per aprirsi a visioni filosofiche attuali.
Target: Scuola secondaria I grado, Scuola secondaria II grado, Università
Durata: 45 min

Palazzo Ducale: il luogo simbolo della città
Un percorso guidato dinamico e coinvolgente consente di capire la complessità, oltre alla straordinaria bellezza, di questo luogo-simbolo della città, già sede del Doge e delle magistrature statali, rappresentazione altissima della civiltà veneziana in tutti i suoi aspetti.
Dalla struttura dell’edificio, capolavoro dell’arte gotica, su cui si stratificano elementi rinascimentali e manieristici, agli interni, superbamente decorati da schiere di artisti – tra cui i celebri Tiziano, Veronese, Tintoretto – la visita del palazzo è un grande racconto per immagini. La grande decorazione pittorica e scultorea, assieme all’architettura e alla composizione degli spazi, illustrano infatti significati, simboli e dinamiche delle diverse Istituzioni della Repubblica di Venezia, ma anche la funzione fondamentale della giustizia, nelle sue varie articolazioni e lo splendore della rappresentazione pubblica: un viaggio irrinunciabile nel cuore stesso della città e della sua storia, per comprenderle al meglio.
Dal 26 marzo 2022 il percorso include anche la visita all’imponente ciclo di dipinti site-specific realizzati dall’artista tedesco Anselm Kiefer in dialogo con gli importanti spazi della Sala dello Scrutinio e i temi della storia di Venezia: un serrato confronto con le trentatré tele monumentali del soffitto e con la valenza eroica dell’intero ciclo decorativo del Palazzo, a sottolineare il ruolo dell’arte contemporanea nella riflessione su temi universali, che trascende Venezia per aprirsi a visioni filosofiche attuali.
Target: Scuola secondaria I e II grado, Università

Durata: 1 h 30 min

Il Palazzo racconta
Una visita diversa, interattiva, rivolta ai più giovani, in cui scoprire arte e storia del Palazzo. Strutturata in tappe, si svolge tra giochi, indizi da scoprire, racconti e miti, deduzioni ed emozioni, con l’aiuto di un quaderno attivo che resterà ai partecipanti per continuare e sedimentare il lavoro in classe o a casa. Il materiale, le attività proposte e i livelli di approfondimento sono differenziati per le diverse fasce scolastiche.
Dal 26 marzo 2022 il percorso include anche la visita all’imponente ciclo di dipinti site-specific realizzati dall’artista tedesco Anselm Kiefer in dialogo con gli importanti spazi della Sala dello Scrutinio e con la storia di Venezia.
Target: Scuola primaria, scuola secondaria I e II grado (biennio)

Durata: 1 h 30 min

Le attività si effettuano solo su prenotazione attraverso la piattaforma online.

Il Ciclo di Venezia

Il titolo dell’esposizione dedicata ad Anselm Kiefer, Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce, è una citazione da Andrea Emo (1901-1983), il filosofo italiano nel cui pensiero il pittore vede un riflesso del proprio. Secondo Kiefer, la vita e l’arte vivono una nuova nascita dalle rovine, dai resti di ciò che è stato. Un pensiero ricorrente nelle sue opere è la simbiosi tra essere e tempo.

Il ciclo monumentale di dipinti kieferiani accolti nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, e realizzati come installazione site-specific per questo spazio, offre ai visitatori una convergenza di motivi, idee, luoghi, filosofie e storie. Il ciclo di opere, un infinito otto volante visivo, non ha un inizio narrativo o un punto finale: è l’osservatore a scegliere dove iniziare la propria esplorazione del Ciclo di Venezia.

La tela luminosa sulla parete meridionale, divisa verticalmente da una scala d’oro, offre un punto visivo di orientamento. In quest’opera l’artista presenta uno dei suoi temi ricorrenti: la Scala di Giacobbe. Nelle opere di Kiefer la scala biblica assume diversi significati. Qui indica la nascita e l’evoluzione della gloria di Venezia, dagli inizi modesti in una laguna paludosa ai fasti e alla vittoria, alla ricchezza e all’apogeo.

Volgendosi verso ovest si incontra un paesaggio con marina: la ricchezza e l’identità di Venezia nascono dal mare. Entro la fine del XIII secolo, la città si è trasformata da un semplice villaggio di pescatori e rifugiati, fondato nel tardo periodo romano, in una delle metropoli europee più ricche e degli imperi marittimi più potenti. Ma ciò che il mare dà, viene tolto dalla sua stessa vicinanza: rotte marittime e inondazioni avanzano spesso tenendosi per mano. La vasta emanazione che esplode attraverso il dipinto tramuta una scena marina quotidiana in un momento in cui si palesa un intervento spirituale improvviso e misterioso. Le emanazioni sono comparse nell’arte kieferiana dalla metà degli anni ottanta del secolo scorso, e sono generalmente allusioni al processo creativo secondo la tradizione cabalistica.

Il dipinto successivo sulla parete occidentale raffigura un vigneto in inverno, con filari di viti che si protendono verso l’orizzonte lontano. Alcune di queste viti si attorcigliano verso il registro superiore dell’opera, dove formano un arco veneziano naturale. Una bara di zinco è collocata al centro di questa architettura vegetale. Il coperchio è aperto come quello di una comune scatola di sardine. All’interno della bara si trovano due girasoli di piombo, uno poggiato su un cuscino, sempre di piombo, l’altro con lo stelo infilato sotto. All’estremità della bara è visibile un sacchetto di soldi; altri sei sono caduti fuori, impigliandosi nei rami di vite alla base del dipinto. All’interno della bara è leggibile un’iscrizione: “San Marco”. Introducendo in questo dipinto la bara vuota di San Marco, Kiefer fonde una componente della storia attuale nella sua esegesi cosmica di Venezia. Si crede che le reliquie di San Marco, il santo patrono di Venezia, siano state portate in città da Alessandria nell’828. Ma le sue spoglie andarono perdute nel 1063, durante la costruzione della Basilica di San Marco, progettata come l’ultimo luogo di riposo del santo: il tesoro più prezioso della Serenissima era andato scomparso, anche se, secondo la tradizione, le stesse reliquie furono riscoperte qualche decennio dopo. Nel Ciclo di Venezia ideato da Kiefer, la bara vuota di San Marco non è soltanto un riferimento a un furto e a una sparizione avvenuti secoli prima, ma rappresenta il simbolo potente di un vuoto, un’assenza, un nulla al centro della vera essenza di Venezia, e della storia in generale.

L’ultimo dipinto sulla parete occidentale della Sala dello Scrutinio ha dimensioni maggiori rispetto a quelli a lui vicini. Nella parte superiore dell’opera si assiste a una processione di carrelli per la spesa e tricicli che si sposta da sinistra a destra; ognuno è carico di prodotti simboleggianti la ricchezza di Venezia. Targhette appese ai mezzi la identificano come una processione di dogi, i capi dello stato nella Repubblica di Venezia. Secondo la tradizione, Venezia ebbe 120 dogi tra il 697 e il 1797.

Nella tela di vaste dimensioni sulla parete settentrionale Kiefer vira verso l’astrazione dinamica. Qui il cielo è illuminato da fuochi d’artificio di vernice e macchie di gommalacca. Contro uno sfondo ocra, chiazze blu e bianche si alternano a gocce di resina scura. Sotto la linea dell’orizzonte, in uno sfoggio di virtuosismo artistico, acqua e terra si tramutano in ghiaccio e neve.

I fuochi d’artificio bellicosi continuano sulla parete orientale. Nell’opera a sinistra, un grande sottomarino è sezionato orizzontalmente da una emanazione che si estende su tutto il dipinto – il naviglio sventrato da questo lampo cosmico assomiglia a una gigantesca lisca. Qui l’oscurità ha sopraffatto la luce. Una rete pare trascinare quello che un tempo era un mezzo navale potente verso il fondo, verso la laguna paludosa dove altri elmetti di soldati caduti evocano il concetto di morte in battaglia.

La tela successiva, che misura 9 metri, unisce in sé diversi registri di essere e tempo. Nella parte superiore, il vessillo imperiale di Venezia oscilla mosso dal vento, con il Leone alato di San Marco che osserva la Babele sottostante. Palazzo Ducale è chiaramente riconoscibile nel pannello centrale, ma pare fondersi, sottomesso da fuoco e fumo. Alla sinistra e alla destra del Palazzo che si sta distruggendo si trovano due pannelli di difficile lettura, popolati da folle di figure appena contornate, forse un riferimento kieferiano alle frotte di turisti che affollano Venezia ogni anno. La parte inferiore del dipinto è dedicata all’Ade, il regno dei defunti. Qui si trovano i giovani e i vecchi che sono morti nel corso della storia. Schiere infinite, che si distendono per suggestione visiva in lontananza, oltre la cornice. Più di qualsiasi altra opera del Ciclo di Venezia, il dipinto enfatizza la visione nichilista che Kiefer ha della storia: secondo l’artista, infatti, i tratti distruttivi dell’umanità portano via via alla caduta delle civiltà.

Il dipinto finale nella Sala dello Scrutinio si avvicina alla pura astrazione. Raffigura infatti nulla e tutto, essere e tempo senza essere e tempo. Vediamo tre emanazioni che ne richiamano altre nella stanza. Se interpretiamo la pittura come una poesia, possiamo immaginare come le emanazioni di Kiefer nutrano la nascita di una nuova laguna, e come una nuova vita nasca dall’annientamento della vita precedente – un Big Bang veneziano. E così, attraverso le domande su essere e tempo, prosegue il ciclo della vita nella cosmogonia esistenziale di Kiefer.

Testo di Janne Sirén

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